A partire dal 1° gennaio 2025, entreranno in vigore importanti modifiche fiscali legate alla riforma sull’imposizione minima delle grandi imprese internazionali. Si tratta dell’attuazione in Svizzera del cosiddetto Progetto OCSE/G20 “Pillar 2”, che mira a garantire un’imposizione minima del 15% per i gruppi multinazionali con un fatturato superiore a 750 milioni di euro.
Questa riforma ha l’obiettivo di evitare concorrenza fiscale dannosa tra Stati e assicurare che le grandi imprese paghino un’imposta equa, ovunque operino. In Svizzera, la Confederazione ha scelto di introdurre una tassa integrativa federale (top-up tax), che colmerà l’eventuale differenza tra l’imposizione effettiva e quella minima richiesta.
La norma sarà applicabile soltanto ai gruppi economici che superano la soglia di fatturato stabilita a livello internazionale. Le PMI (piccole e medie imprese) svizzere non saranno toccate da questa riforma. Tuttavia, sarà fondamentale per le imprese interessate verificare la struttura del gruppo, i flussi fiscali e la localizzazione delle attività.
A livello operativo, l’introduzione della nuova tassa comporterà obblighi di dichiarazione e calcolo specifici, per cui sarà essenziale disporre di strumenti adeguati e aggiornati. La Svizzera intende così preservare la propria attrattività fiscale, garantendo al tempo stesso conformità agli standard internazionali.
La riforma rappresenta un passaggio strategico, che avrà impatti rilevanti su gruppi industriali, holding e società con filiali estere. È quindi consigliabile un’analisi preventiva per valutare eventuali adattamenti societari o fiscali.
Invitiamo le aziende coinvolte a prepararsi in anticipo, attraverso una consulenza mirata che integri gli aspetti giuridici, fiscali e gestionali legati alla nuova normativa.
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